‎Franco-Ballerini ‎Riflessione del vangelo di Oggi

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Franco-Ballerini.  Riflessione  del vangelo di Oggi.

#Mc. 4,35-41

“Maestro non t’importa che siamo perduti?”

Credo di essere io l’autore del “Libro delle lamentazioni”,
e di essere alla centomillesima ri-edizione.
Perché quello che è accaduto agli apostoli in questo brano del Vangelo accade pure a me.
E a voi,
fratelli e sorelle?

Credo che non esista nessuno,
che almeno una volta nella vita non abbia rivolto a Dio questa preghiera:
“Maestro non t’importa….?”
Non t’importa delle mie sofferenze?
Non t’importa delle mie malattie?
Non t’importa delle mie tragedie?
Non t’importa della mia felicità?
Non t’importa di…… Me?

Si fratello,
Si sorella.
Che forse stai rimproverano Dio di non essere stato al tuo fianco come avresti voluto in certe situazioni della tua vita.
A Dio importa.
E importa molto.
E io questo,
pur lamentandomi,
l’ho capito.

Siamo tutti “capitani coraggiosi”,
a comando delle nostre vite,
che come tante barche sul mare cercano di raggiungere il porto sicuro sull’altra riva.
E abbiamo paura.
Basta un’increspatura nell’acqua perché la nostra tranquillità sia turbata.
Paura perché questa “altra riva”,
questo “porto sicuro”,
non si vedono mai comparire all’orizzonte.

“Ma quanto è grande questo mare,
in cui ci troviamo stancamente a navigare?”,
ci chiediamo durante il tragitto.
Oggi ho capito però,
che il “porto sicuro”,
L'”altra riva” che tanto agogniamo,
l’abbiamo a portata di mano.
È talmente vicino a noi che non la vediamo.
Si trova in fondo alla barca,
e dorme.
Si chiama Gesù,
ed è il Signore.

È Lui il “porto sicuro”.
È Lui l'”altra riva”.
È Lui che fa’ la differenza.
Non c’è barca alcuna che non abbia Gesù con sé.
Anche quelle barche che non lo vogliono,
lo hanno in “dotazione”.
Ma molto spesso,
lo teniamo in modalità “off”,
spento,
dormiente,
inattivo.
Ecco allora che anche una preghiera nata dalla disperazione del momento,
come “Signore, non t’importa che siamo perduti?”,
ha la capacità di mandarlo in modalità “on”,
acceso,
operante,
attivo.
Perché anche se preghiera “di lamento” questa,
è preghiera semplice,
che nasce dal cuore che più non ce la fa’.
E Dio,
ascolta e interviene.

Non di rado,
Lui placa le tempeste e ristabilisce la bonaccia.
Ma non ti impedirà mai le “tempeste”.
Ti darà la forza di affrontarle,
superarle
e resistere.
Ma esse ci sono e ci saranno.
Ci saranno sempre.
Perché il mare della vita non è un mare calmo.

Certo,
ci sono avvenimenti nell’esistenza di alcune persone,
che lasciano senza parole.
Fatti tremendi,
malattie,
lutti gravi,
che non voglio neppure immaginare,
o menzionare.
Ma solo con Gesù in modalita’ “on” si possono affrontare.
Non c’è altro modo.
La vita è un mistero grande.
Ci sono fatti che non si possono umanamente spiegare.
Ma di una cosa sono intimamente sicuro.
È proprio dove finisce una strada,
che nasce un giorno nuovo.
È quando pensi che sia tutto terminato che trovi nuova forza.

Quindi oggi,
“avviso ai naviganti :
prima di iniziare la” traversata della giornata”,
mettete tutti Gesù in modalità “on”.
Affidiamogli subito la nostra “tempesta quotidiana”,
che certamente ci sarà.
Se non ci sarà ringraziamo Dio.”
Ma se ci sarà,
Non ci accada poi di sentirlo dire:
“Uomini di poca fede.
Perché ci avete messo tanto a svegliarmi?
Non vedevate le onde alte?
E non sentivate ululare il vento?
Davvero pensavate di farcela da soli?”
Un abbraccio

 

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Franco-Ballerini

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