Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi
Man mano che Gesù compie la sua predicazione, i suoi miracoli, i suoi segni, la sua fama cresce a dismisura. Tutto questo potrebbe suonare come un buon segno ma in realtà Gesù sa bene che il vero motivo per cui la gente lo sta seguendo è la ricerca del sensazionale. È ancora lontana in loro l’intuizione di una sapienza nuova che Egli cerca con fatica di insegnare innanzitutto ai suoi discepoli. È la sapienza della Croce, cioè quella sapienza dove la debolezza non è più un problema ma il modo attraverso cui veniamo salvati. È quella sapienza dove si vince perdendo, dove si ama senza misura, dove si perdona chi ti sta mettendo a morte. E’ la sapienza che ti mostra non il sensazionale ma l’essenziale della vita. Ci vorrà del tempo prima che i discepoli e poi i cristiani di tutte le epoche capiscano fino in fondo questo messaggio. Forse noi stessi cerchiamo Gesù solo perché vogliamo che ci risolva un qualche problema e non perché ci insegni come si affrontano davvero i problemi. Ma ciò che ci aiuta ad apprendere questa lezione è la vita spirituale. La vita spirituale è un piccolo spazio in mezzo alle nostre giornate e al nostro tempo in cui Gesù non è soffocato dalle mille cose che facciamo, e può finalmente parlarci. È uno spazio in cui smettiamo di parlare noi e diamo la parola a Lui. Capiamo così la richiesta che Egli fa ai suoi discepoli nel Vangelo di oggi: “Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero”. La vera vita spirituale non ha bisogno di molto tempo e molte cose, in realtà basta anche un piccolo tempo. L’importante però che lo difendiamo con tutto noi stessi dalle mille altre cose che ogni giorno vorrebbero togliercelo e soffocarlo.
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