Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi 

Marco 1,40-45

Mi commuove sempre il breve ma intenso dialogo che Gesù intrattiene con il lebbroso in questo passo del Vangelo di Marco di oggi: “Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì”. “Se vuoi, puoi” è una giaculatoria bellissima da usare con Gesù. La preghiera di questo lebbroso non è pretesa. È la preghiera di chi si affida alla volontà di Dio, ma allo stesso tempo manifesta che questa volontà può tutto. Gesù si commuove davanti alla fede di quest’uomo che soffre e fa molto di più che guarirlo: lo tocca. È un gesto proibito e soprattutto pericoloso visto l’alto rischio di contagio. Ma Gesù sa che ci sono dei momenti nella vita in cui non bastano sono le parole, si ha bisogno di fare esperienza. Un abbraccio delle volte vale più di un semplice ti voglio bene. È bello pensare che la fede non è la spiegazione del dolore, ma l’esperienza della presenza reale di Gesù proprio in quel dolore. Quest’uomo si vede guarito ma soprattutto si sente amato da qualcuno che non inizia ad amarlo dopo la guarigione, ma proprio mentre è lebbroso. Ed è proprio questo amore la causa della sua guarigione. Se nelle cose del mondo bisogna meritarsi le cose, Gesù nel Vangelo ci dice che il Suo amore non è questione di meriti ma questione di accoglienza. La misericordia di Dio è per tutti, senza nessuna condizione, tranne una: devi essere disposto ad accoglierla. Infatti il nostro problema non è convincere Dio ad amarci, ma convincere noi stessi ad aprirci a questo amore.

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