‎Franco-Ballerini ‎Riflessione del vangelo di Oggi

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Franco-Ballerini.  Riflessione  del vangelo di Oggi.

#Lc. 12,49-53

“… E quanto vorrei che fosse già acceso”

Stamani Gesù mi porta davanti al mio caminetto.
E me lo fa’ osservare.
C’è tutto quanto è necessario per poter accendere il fuoco.
Ma la stanza resta fredda
Perché nessuno lo accende.

Spesso la nostra vita di tutti i giorni è proprio come quel camino.
Una vita senza fuoco.
E una vita senza il fuoco è una vita non piena.

Il fuoco rappresenta il calore,
l’entusiasmo di costruire qualcosa,
l’impegno costante,
la pazienza di saper aspettare che ciò in cui crediamo divampi.
Si vede subito quando una persona arde nel cuore.
Le fiamme divampano dal sorriso,
e dallo sguardo.

In molti si rendono conto che nella propria vita manca il fuoco,
che spesso confondono con la scintilla.
Non è sufficiente la scintilla provocata dal fiammifero,
o dall’accendino,
da solo,
per produrre il fuoco.
Bisogna che la scintilla incontri il materiale giusto.

Devo dire che finora,
nella mia vita,
sia in campo umano,
che in campo spirituale,
di fuochi accesi ne ho visti parecchi :
fuochi delle passioni,
fuochi degli entusiasmi.
fuochi degli innamoramenti da adolescenti…..tutti fuochi alimentati dalla carta,
o dalla paglia.
Sembrano non doversi spegnere mai,
sembrano dover durare per sempre,
ma si spengono rapidamente.
Fanno una grande fiammata,
che eccita gli entusiasmi.
Ma non riscaldano niente e nessuno.
Ne danno solo l’impressione.
Ben presto finisce tutto.

Si vanno a cercare allora “altre passioni”,
con cui si cerca di “scaldare” la propria esistenza,
spesso senza riuscire mai.
C’è bisogno della “legna da ardere”,
per scaldare ciò che viviamo.
Così è nei rapporti umani,
nelle amicizie,
come nei matrimoni.
Così è nella vita di fede.

Quando io desidero il camino acceso,
faccio presto.
Vado al negozio e mi procuro la legna.
Costa anche poco.
Ma nel caso del rapporto con Dio,
col nostro coniuge,
coi nostri cari,
non è così.
La “legna” dobbiamo andarla a fare personalmente noi.
Non può farla qualcun’altro al posto nostro.
Dobbiamo procurarci la legna più giusta da ardere:
Legna di Quercia,
di Leccio,
di Faggio, Olmo, Frassino, Betulla, Rovere….
Legna buona,
forte,
che brucia più lentamente,
con fiamme più corte.
Diffonde il calore in maniera più uniforme e duraturo.
Tutta la stanza si scalda e si illumina,
si profuma dell’essenza che viene dal legno che arde.

Il Signore oggi vuole accendere il fuoco.
Quello del “camino del nostro cuore”.
Non un fuoco di paglia.
Ma un fuoco vero.
Non vede l’ora che sia acceso.
È impaziente
il Signore
del momento in cui la prima scintilla sia scoccata.
La legna da ardere però,
dobbiamo procurarla noi.
E dobbiamo preparare anche la legna di scorta,
perché non si esaurisca,
e il tutto presto si estingua.

E allora,
Chiediamo al Signore di scoccare la scintilla.
Manda il fuoco Signore.
Il Fuoco del Tuo Spirito.
Noi abbiamo preparato la “legna”,
la mente,
Il cuore,
l’anima.
Manda il Tuo “fuoco” sulla nostra preghiera,
Signore.
Manda il Tuo “fuoco” sul nostro agire.
Manda il “Fuoco” del Tuo amore su di noi.
E sulle persone intorno a noi.
Sui padri come suo figli.
Sulle nuore come sulle suocere.
Il Tuo Fuoco ci unisca e ci fonda in un cuor solo e in un’anima sola.
Non dimentichiamoci di pregare per la pace🙏🏻
Che il “Dolce fuoco dello Spirito”
faccia presto sparire il freddo di quest’inverno,
che è la guerra,
che dura da fin troppo tempo.
Riscaldi l’aria.
Ci conduca alla primevera dello Spirito,
che e’ la pace,
da noi tanto attesa da fin troppo tempo.
Un abbraccio.
Santo giovedì.

 

 

Il Vangelo del Giorno

 

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