‎Franco-Ballerini ‎Riflessione del vangelo di Oggi

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Franco-Ballerini.  Riflessione  del vangelo di Oggi.

#Lc. 12,13-21

“Di chi sara’…L’eredità?”

Oggi Gesù ci manda in crisi con una parabola,
con cui ci parla di un uomo ricco al punto tale da dover allargare i suoi magazzini per contenere il molto che ha.
Quando quest’uomo ritiene di non dover più faticare,
di potersi finalmente godere la vita e poter riposare,
ecco che improvvisamente muore.

La parabola termina con una domanda e un’affermazione:
“(Stolto): quello che hai preparato, di chi sarà? ». Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Ecco che continua il discorso iniziato ieri,
quando ci viene chiesto di “dare a Cesare quello che è di Cesare,
e a Dio quello che è di Dio”.
Perché nessuno nega l’importanza e la nobiltà del lavoro,
soprattutto quando questo è messo nelle mani di Dio.
Non si condanna neppure la ricchezza,
se essa è “mezzo”,
e non “fine”.
Ma queste cose non possono,
non devono,
diventare “Dio”.

Ancora poi,
questa parabola ci chiede se per noi è più importante il verbo “avere”,
o il verbo “essere”.
Se riusciamo a dare a questi verbi la giusta considerazione,
perché in molti confondono il valore di una persona con quello che ha,
piuttosto che valutarla per quello che è.

Il racconto di questa parabola nasce da una richiesta ben precisa,
venuta da una persona della folla,
che a Gesù chiede:
«Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità».

Al di là delle considerazioni su tutte le “guerre” che nascono nelle famiglie,
per questioni di eredità,
questa domanda mi spinge a porgermene un’altra ancora,
e ad altre ulteriori,
di carattere personali:
“Ma io,
ai miei figli,
cosa lascerò in eredità?
E alla collettività? ”

Non sono ricco,
anche se non manca niente.
Vengo da una famiglia che,
uscita dalla guerra,
ha costruito col sudore del suo impegno quello che è riuscita a costruire.
Eppure,
come figlio,
adesso che ho un padre in Cielo e una madre di quasi novantatre anni,
posso dire:
“Che grande,
bella,
preziosa,
eredità sono stati,
e sono,
i miei genitori,
con il loro esempio.

Esempio di onestà.
Esempio di impegno.
Esempio di serietà.
Esempio di fedeltà,
e altro ancora.

E adesso che sono padre,
spesso in conflitto con i figli,
per i quali mi sono speso,
insieme a mia moglie,
affinché non mancasse loro niente,
né di materiale,
né di spirituale,
a loro spero di lasciare la stessa eredità.
Spero che un giorno anche loro possano dire :
“Che bella,
importante,
preziosa,
è L’eredità di vita lasciata dai miei genitori.”

Questa spero sia anche L’eredità che lascerò alla collettività.
Perché valori come onestà,
fedeltà,
impegno sono diventata merce rara.

Ma quello che ancora spero di lasciare in eredità è Gesù.
Che è il vero bene prezioso che non deperisce,
ma che questa società si è fatta scippare.
Auguro anche a voi di lasciarlo.
Che siate così pieni di Gesù da dover costruire “capannoni più grandi” nel cuore per contenerlo.
Allora la nostra eredità avrà un senso.
Sarà vera eredità.
Gesù è il vero bene da lasciare.
Beato chi se ne riempie il cuore.

Non dimentichiamoci di pregare per la pace 🙏🏻
La nostra preghiera per la pace non è fine a se’ stessa.
Che la pace e la fede siano L’eredità che contribuiamo a lasciare al mondo che verra’.
Un abbraccio.
Santo lunedì.

 

 

Il Vangelo del Giorno

 

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