Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

Riflessione del vangelo

“E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”. In questi primi versetti del Vangelo di oggi troviamo alcuni dettagli che possono diventare illuminanti per ognuno di noi. Il primo è nell’accogliere Gesù in casa. È Simone a portarlo tra le pareti domestiche, e sembra quasi suggerirci che fintanto che lasceremo la fede tra le mura delle nostre chiese, non capiremo fino in fondo il potenziale del Vangelo. Infatti se ciò che crediamo non è assolutamente valido e vivibile nelle cose di ogni giorno, nelle nostre relazioni quotidiane, nella normalità della vita, allora una fede così non ci serve a nulla. Cristo deve permeare la nostra normalità, la nostra quotidianità, la nostra casa, ma non nel senso che deve trasformarla in un prolungamento di sagrestia o di bigotteria, ma nel senso che ogni frammento della nostra vita deve avere a che fare con la Sua luce. Ed è proprio in questa casa che accade una modalità di preghiera che troppo spesso trascuriamo: “La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei”. Tante volte mi capita di ascoltare in confessione persone che mi dicono: “padre io non so pregare! Con Gesù ci parlo, gli raccomando i miei figli, la gente a cui voglio bene, le situazioni che vivo. Ma posso considerare questa preghiera?”. Essa non solo è preghiera ma è una potente modalità di preghiera perché è la preghiera di intercessione. Dovremmo sempre avere il coraggio e la semplicità di parlare a Gesù della gente che ci è accanto e che tante volte soffre. Dovremmo imparare sempre ad intercedere. E la risposta a questa intercessione non si fa attendere: “Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”. Accostarsi, sollevarla, liberarla, cambiarla. È questa la sequenza del miracolo.

Marco 1,29-39

Don Luigi Maria Epicoco

 

 

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