Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

Riflessione del vangelo

“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”. Siamo abituati, quando pensiamo al nostro rapporto con Dio, a pensarlo sempre come un intreccio di diritti doveri. Sovente parliamo anche nel nostro linguaggio comune di “doveri del cristiano”. Se c’è una verità di fondo anche in simili espressioni bisogna però stare attenti a non fraintendere le parole e a non lasciarsi sviare nella natura di fondo della nostra fede. Il vangelo di oggi ci aiuta in questo. La nostra fede prima di essere un diritto-dovere riguardo a qualcosa, è innanzitutto un desiderio profondo di Dio di prenderci in braccio nei nostri affanni e nelle nostre oppressioni. La fede è la capacità di tornare a respirare lì dove la vita invece ti toglie l’ossigeno. A questo dobbiamo pensare quando pensiamo alla nostra fede. Dobbiamo pensare al respiro e non all’ennesimo dovere in mezzo a centinaia di altri doveri della vita. “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. Tutto questo si realizza in un modo molto semplice, e proprio perché semplice a noi risulta complesso: vivere affidati al Signore. Il mio non vuole essere un gioco di parole. Quando dico che la cosa più difficile del vangelo di oggi è la semplicità della proposta, voglio dire che essendo noi pronti a complicare tutto, ci risulta difficile vivere “semplicemente” una cosa che ci viene chiesta. Gesù non chiede eroismi, chiede innanzitutto umiltà. Non ci chiede grandi imprese ma capacità di affidarci a Lui. Questo trasforma la nostra vita in un miracolo perché la mette nelle condizioni di sprigionare tutto quello che le persone che vivono solo con le proprie forze non hanno: la bellezza di vivere, al contrario della stanchezza dell’esistenza che è solo frutto di un immenso esaurimento a cui tutti andiamo incontro quando viviamo “preoccupati” invece di “affidati”.

Matteo 11,28-30

Don Luigi Maria Epicoco

 

 

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