Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

Riflessione del vangelo

La bellezza delle beatitudini non consiste nella vena poetica che a prima vista può suscitare l’accostamento della parola beati con realtà che di beato in realtà sembrano di avere poco. Ma è la bellezza che nasce da quel sano realismo che Gesù ha nel fissare i volti della gente che ha dinnanzi, e pronunciare proprio su di loro, e a partire da ciò che stanno vivendo in quel momento, l’annuncio di una possibilità di santità. Beato non è automaticamente chi vive una situazione di povertà, di pianto, di ingiustizia, di fatica, ma lo è chi nelle circostanze subite della vita non smette di conservare un protagonismo che gli salva la vita. Così la povertà mi ricorda che non basto a me stesso. La mia fame che ho bisogno di ricevere ciò che mi manca. Che il mio pianto non avrà l’ultima parola. Che tutta la contrarietà che incontro nel mondo e nell’esperienza della mia vita a causa di ciò che credo e spero, non è a fondo perduto. Allo stesso tempo devo stare attento a non mettermi nei guai. Sono i guai di chi pensa di bastare a se stesso, di chi crede che può riempire da solo il vuoto che lo abita. È il guaio di chi ride perché pensa di essere più furbo degli altri, o peggio ancora di chi crede che basta mettere a credere agli altri di essere bravo e buono per poi esserlo davvero nella sostanza. Gesù guarda la gente in faccia e gli dice con molto realismo che la logica del mondo è una logica capovolta, e che il verso giusto della storia non è in ciò che sembra, ma in ciò che è nascosto al fondo delle cose che si vivono. Forse per questo dovremmo smettere di giudicare la nostra vita in maniera superficiale, e accorgerci che la verità è una faccenda che emerge con il tempo e non nell’apparenza. È la logica del contadino che semina e ara il proprio campo senza vedere subito i frutti, ma sa bene che quella fatica, che in apparenza sembra senza risultato, porterà frutto. Forse è la stessa logica che fa esclamare all’autore del salmo 121 “Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo”.
Luca 6,20-26

Don Luigi Maria Epicoco

 

 

Commenti