Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

Riflessione del vangelo di Oggi”

“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto”. In un mondo come il nostro in cui sembra che la parola non conti più nulla, è difficile capire il senso delle parole che Gesù ci rivolge nel vangelo di oggi. Giurare significa tirare in ballo un garante, avere una garanzia che dica che quello che stiamo dicendo è vero ed è affidabile. Ma che cosa possiamo tirare dalla nostra parte come garanzia se non ciò che è davvero nostro? Possiamo forse usare Dio? Dio è forse un oggetto di cui possiamo disporre a nostro piacimento? “Non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello”. Un cristiano non dovrebbe mai esagerare con le parole. Non dovrebbe essere un esperto di retorica. Non dovrebbe convincere con “magheggi” di ragionamenti e seduzioni verbali. Un cristiano non dovrebbe mai parlare troppo: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. Molti danni nelle vostre vite sono causati dalle parole superflue. Quando si litiga con qualcuno, ad esempio, si dicono anche parole pensanti che forse non si credono veramente, ma che comunque feriscono, lasciano il segno, creano distanza. Oppure quel parlare tra noi che ad un certo punto diventa “parlar male dell’altro” non è forse un uso superfluo della parola che ha più a che fare con il maligno che con la verità? Una straordinaria poetessa italiana, Alda Merini, scriveva che “bisogna scegliere con cura le parole da non dire”. Il “si,si e no, no” a cui ci invita il Vangelo è la grande rivalutazione del peso della parola come qualcosa che conta davvero nella vita di una persona. E se tu usi bene la parola, non hai bisogno di giurare, perché chi ti ascolta sa che il peso specifico di ciò che dici è già garantito.

Don Luigi Maria Epicoco

 

 

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