Don Luigi Maria Epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

don luigi maria epicoco Riflessione del vangelo di Oggi

“Riflessione del vangelo di Oggi”

Le nostre preghiere delle volte sono un po’ malate. Lo sono perché ci dimentichiamo una certezza di fondo che dovrebbe animarle. È la certezza di sapere che la preghiera non è il nostro disperato tentativo di chiedere aiuto quando non ne possiamo più o quando non riusciamo ad affrontare o a vivere qualcosa della nostra vita. La preghiera non esprime solo un bisogno. Non è l’urlo nel vuoto di chi è disperato. Potrà anche essere un urlo, un grido, ma è sempre un urlo e un grido verso Qualcuno. E questo Qualcuno non è “il motore immobile” dell’universo come diceva Aristotele. Il nostro Dio non è un “Dio fermo”, impassibile che in maniera bronzea incassa le nostre grida e le nostre preghiere rimanendo indifferente. Se pensassimo anche solo questo di Dio dovremmo per lo meno fare il ragionamento che cerca di fare Gesù nel vangelo di oggi: “vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono”. Ciò significa che anche l’idea sbagliata che a Dio non importa niente di noi non deve farci desistere dal pregare, perché anche solo per toglierci di torno, alla fine ci ascolterebbe. Ma la verità è un’altra. Dio non è impassibile perché ama. È un Dio di parte, non fermo. Per questo quando preghiamo dobbiamo farlo con questa fiducia: “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. Così la preghiera stessa diventa un valoroso atto di disobbedienza a quella depressione, disistima e insicurezza che ci portiamo dentro e che ci ripete continuamente “non importa a nessuno di te, non c’è nessuno che ti aspetta, non meriti niente”. Pregare è disobbedire a questa voce che sappiamo essere la voce dell’Accusatore, la voce di quel male che usando del male che abbiamo vissuto cerca di fermare il nostro cammino convincendoci che siamo soli e senza speranza. In questo modo possiamo forse capire che la preghiera non è semplicemente ottenere qualcosa ma è innanzitutto cercare di affermare qualcosa che è più grande delle nostre stesse richieste.
#dalvangelodioggi

Don Luigi Maria Epicoco

 

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